Sono qui con te, sono la tua più cara amica, conosco la tua storia da quando sei nata, quindi perché questo voltafaccia?
Hai bisogno di me come l’aria che respiri, eppure stai decidendo di rinunciare a noi. Ero con te la prima volta che sei andata in bicicletta, sì lo so, non hai mai imparato ad andare in bici, ma ci hai provato, cavolo, e ti sei resa conto che era meglio lasciar perdere, troppo pericoloso. Come è pericolosa l’auto, il pullman, il treno. E’ molto più salutare andare a piedi, anche se a dire il vero il semplice camminare per strada ha, ai giorni nostri, i suoi bei pericoli. Ecco io pensavo che ormai saremmo rimaste in casa io e te, al calduccio, solo noi, ogni giorno insieme, inseparabili ed invece stai facendo entrare questo individuo, come lo hai chiamato? Dottor Morelli! Ma era proprio il caso di scomodare addirittura lui e per quale motivo poi? Ti ho sentita dire: « Non ce la faccio più, voglio che sparisca , per sempre». Non capisco, davvero non capisco come puoi rinunciare a me! Lui ti ha risposto : «Riconoscila e poi lasciala andare, è questo il modo per liberarsi definitivamente di lei . Devi solo pronunciare il suo nome ». Nooo! Non farmi questo, non cancellarmi dalla tua vita, non hai pietà di me?
Ti vedo , stai schiudendo la bocca è una a quella che leggo sul labiale, faccio di tutto per fermarti, ma, nonostante i miei sforzi, stai pronunciando il mio nome ed io comincio a morire:
«AN…» NOOO! «…SIA».